martedì 30 giugno 2009

Que tonta!

Sedili e portavaligie del ferrocarril son sempre pieni di quotidiani. Quelli gratuiti, che si leggono in pochi minuti, rapidi, mattutini. Uno si chiama proprio così "20 minutos", un altro si chiama "que!", gli altri non ricordo, hanno sigle strane. Il ferrocarril li sforna ogni mattina, lo fa per accudire i suoi viaggiatori. Da persone civili bisognerebbe leggerli e lasciarli li, sul posto, in maniera tale che qualcuno, dopo, ne possa beneficiare. Io invece oggi uno l'ho rubato. Solo perchè c'era questa vignetta.

Che frana. Ma tutte le volte che incontro un asino...non posso farci niente, è una calamita, vorrei fosse mio.
Ma a me non piacciono i conflitti. Figuriamoci quelli tra un asino e un toro, o meglio tra catalani e spagnoli.
Avrei dovuto lasciarlo li?

La Geganta complementare



Non sono io l'opera d'arte.
p.s. qualcuno potrebbe dirmi: "...e chi lo ha mai pensato!"
ah ah ah

sabato 27 giugno 2009

Provocazioni al latte d'asina

Dunque la storia è questa.
La forma più importante di allergia alimentare dell'età pediatrica è l'intolleranza su base immunologica alle proteine del latte vaccino. L'incidenza varia dallo 0,3 al 7% dei lattanti, a seconda dei paesi. Sebbene generalmente si raggiunga la tolleranza entro l'anno di vita, questa condizione può rimanere attiva anche dopo i 3-4 anni d'età, e può evolvere in un serio problema di sicurezza alimentare della primissima infanzia e degli anni della scolarizzazione. Rigurgito, vomito, diarrea, dermatite, stitichezza, ritardo di crescita, rifiuto dell'alimento, asma, stipsi cronica e shock: i sintomi possono essere anche molto imponenti e pericolosi. In questi casi la terapia è basata sull'utilizzazione di latte di soia oppure di formule di latte idrolizzate. Ma qui arriva il bello. La composizione chinica del latte di asina è quella che più si avvicina, tra quelle dei nostri animali domestici, al latte di donna. Per questo può rappresentare una valida alternativa, già storicamente impiegata, per l'alimentazione dei soggetti allergici al latte vaccino nel caso in cui non possano alimentarsi al seno materno. L'Italia è all'avanguardia in questo tipo di produzione, cosa che per esempio in Spagna non esiste, e sono ormai attive diverse collaborazioni tra aziende produttrici e reparti pediatrici di alcuni ospedali. Peccato che costa 15 euro al litro...e che c'è chi pretende di averne l'esclusiva.

Forse quello alimentare è l'utilizzo più nobile. Ma, come ormai è risaputo, Poppea, già quasi 2000 anni fa (e ancor prima Cleopatra), ne apprezzava le proprietà cosmetiche, che ancora oggi vengono sfruttate. Morbidezza, idratazione, rigenerazione. Cosa può volere di più una donna? Questa Poppea doveva essere proprio una gran furba e una gran rompi coglioni. Per non parlare del suo arrivismo: voleva a tutti i costi diventare imperatrice. Aveva centinaia di asine e giovanotti al suo servizio. Fare un bagno nel prodigioso elisir di bellezza significava smobilitare mezzo impero!

Tutto merito di Plinio Il Vecchio. Che già aveva capito tutto. Praticamente un mago.
"Si ritiene che il latte d'asina elimini le rughe della pelle del viso e la renda più morbida e bianca e si sa che certe donne vi si curano le gote sette volte al giorno, facendo bene attenzione a questo numero. Fu Poppea, la moglie dell'imperatore Nerone ad inaugurare questa moda, facendone uso anche per il bagno, e per questo in viaggio si portava indietro mandrie di asine"
Latte di asina misto a gesso, cerussa, zolfo e argento vivo contro la costipazione negli stati febbrili; latte di asina contro le ulcerazioni della gola, contro la febbre senza mal di testa, per neutralizzare veleni, per togliere le macchie dagli occhi, contro le ulcere dello stomaco, come antidolorifico.
Polvere di corna di cervo contro l'instabilità dentale; cenere ottenuta dalla combustione di teste di lupo, di lepre e di topo mescolata a gusci d'uovo polverizzato e pietra pomice come dentifricio; latte di capra mescolato a cuori di rana cotti, lombrichi cotti nell'olio e cenere di testa di volpe per il mal di denti.
Che pasticci questo Plinio! Forse funzionano per davvero.

Ma una piccolissima nicchia della produzione di latte d'asina è destinata a ciò che più va di moda durante questi climi estivi: il gelato. Allora. Bisogna prendere 1 litro di latte d'asina, 150 grammi di zucchero a velo, 3 tuorli d'uovo e 250 grammi di frutta molto matura. Scaldare il latte senza raggiungere l'ebollizione e mettere in infusione la frutta a pezzetti per 45 minuti. Battere i tuorli con lo zucchero a velo. A questa crema incorporare latte e frutta, mescolando fino ad ottenere un'amalgama omogenea. Mettere la crema così ottenuta in congelatore per 5-6 ore.
Che forza. Io ci provo.
Proprietà nutraceutiche, cosmetiche e terapeutiche, in questo momento non mi interessate. Io voglio il gelato!

giovedì 25 giugno 2009

Anxaneta y Barretina

UAB. Recinto delle asine.

Chissà cosa si dicono. Chissà cosa mi dicono.
Ma vengo qui per sentirmi a casa.

martedì 23 giugno 2009

Il cigno e il brutto anatroccolo

Neuropsichiatria infantile. Mia mamma ci ha lavorato. A 18 anni, quando era a Pisa.

Miro dice che è una questione di autostima. Dentro gli specchi bisogna vedersi belli, scegliere i punti migliori della casa dove posizionarli. Perchè uno specchio mal messo ha un messaggio negativo. Miro passa molto tempo a specchiarsi, da piccolo non lo faceva. Ora ha perfezionato la tecnica.
"ohi Mì, ti senti proprio un cigno!"
"è chiaro che mi sento un cigno. e tu come ti senti più cigno o più brutto anatroccolo?"
"io certe volte cigno e altre brutto anatroccolo..."

Bambini e ragazzini autisticini credo siano persone speciali. Non li conosco affatto, ma mamma e Miro me ne parlono.
M- "ohii mà, u'nnu u vì chi fijli ca fattu. una ca minta ri brazza aru culu, e unu ca ri pulizza!!"
Miro dice che lavora con un ragazzino alto e magro che non parla ma gli sputa. Gli porta rispetto. Dice che con gli altri operatori fa il furbetto, ma con lui che lo vede grosso, gli esercizi li fa alla perfezione.
Mamma dice che una volta gli è scappato un ragazzino sulla spiaggia. L'ha rincorso molto e per fermarlo gli si è dovuta tuffare addosso. E da quel giorno non l'ha più portato in giro da sola!

Mio fratello e io adesso andiamo benone. Le cose che facciamo in un certo senso si somigliano.

Ohi Mì, sei proprio un cigno!

Noche de San Juan


si allontana o si avvicina?
comunque sia fa il botto!

venerdì 19 giugno 2009

do i numeri

ah ah ah
Macchina fotografica pronta a raccogliere storie. Geniale. Questo signore è geniale. L'unica parola possibile per Antoni Valentì, direttore della rivista hipica catalana y balear. Le ultime pagine dei suoi numeri sono dedicate alle avventure di Catalana e i suoi due cani. Nell'83 e 84 ci sono anche Jordi, Ester y Olga. La missione è quella di giungere alla UAB per incontrare Panallet...


Finalment la Catalana ja es va tranquil.litzant i ja comença a pensar en el seu futur com a mare. Però... estarà embaraçada? Ho veurem en el proper capitol!

p.s. è in catalano!

martedì 16 giugno 2009

ahi que dolor...no pasa nada

Finalmente capisco perchè non mi piacciono le villette a schiera. La COSTA BRAVA ne è disseminata. Nonostante alcune siano più civili delle nostre (tipo che hanno i pannelli solari al posto del tetto), lo scopo è sempre quello di far entrare il maggior numero di persone nel minor spazio possibile. Altrimenti che turismo sarebbe. Quindi non mi piacciono per lo stesso motivo per cui inorridisco di fronte agli allevamenti intensivi di animali da reddito. Il pensiero che questa omologazione dettata dall'onnipotenza umana abbia un peso importante, mi rende triste.

Casa di Ester invece non è così, perchè è unica. Ha qualche secolo di vita, una volta era una stalla e si vedono i segni del tempo. I colori intorno sono quelli mediterranei, così come il 'gusto' e l'ospitalità. Ester ci porta in giro, a noi che partiamo dall'università e che, per fortuna, andiamo da altre parti. I racconti degli amici di questo viaggio mi riempiono di luce, senza di loro non avrei potuto farlo. Juan è venezuelano, parla sempre della politica a suo giudizio dittatoriale di Chavez, e soffre per il suo paese. Se quello che mi racconta è vero, penso proprio abbia ragione. Ed io soffro con lui per il mio. Olga invece è menorchina, dice che nella sua isola a Ciutadella soffia sempre il vento e che ai ragazzi li porta via.


Ester ci porta in giro. E' come una mamma. Anche quando durante il mio primo bagno mi scontro con una medusa malefica, lei pensa ad accudirmi. Un dolore cane. Ed io che volevo tatuarmi le orecchie di un asino che avvolgono il braccio, adesso ho dei tentacoli impressi su una spalla. Già, la spalla. Già mi faceva male. Mi fa male per il peso dello zaino, per le ecografie transrettali di tutti i giorni. E anche le mani mi fanno male, per il lavoro con la terra e gli animali sono praticamente distrutte. Ma adesso lo zaino lo porto su quella sinistra.




Cala Castell, Cala Montgò, L'Escala, Cadaqués, Port Lligar-Casa Dalì. Ester ci porta in giro, lungo spiagge e paesi che secondo lei potrebbero incantarci e così fanno. Con le sue piccole e lunghe mani prepara i panini e pensa a darci da mangiare. Così come fa con i suoi gatti che l'aspettano quando torna a casa e con i suoi asini della facoltà. La Catalunya le appartiene.


Cap de Creus. Qui siamo quasi in Francia. Con gli occhi si vede mezzo mediterraneo e la mente chissà dove può arrivare. Anche qui ci sono i gabbiani giganti che già avevo visto. Spero di non ferirli con la mia invadenza da reporter del cacchio.
Ester mi insegna che la strada del ritorno è diversa dall'andata.
Ester mi porta in giro.
Ed io continuo a seguirla?

venerdì 12 giugno 2009

Nascite catalane

Che storia. Sembra un romanzo. Uno di quelli epici che parlano della vita.
Anche qui alla UAB sono nati due puledrini. Due femmine, per la precisione. Anche questa volta non c'ero. Non so se si può chiamare sfortuna!




Ma quando nasce qualcosa, non puoi non innamorartene. Anche se non ti appartiene, forse l'amore si può dare lo stesso. E chissà cosa c'è sotto questo mantello negro. Magari un giorno lo scoprirò.

giovedì 11 giugno 2009

Un bacino...




...dai che non fa male!
ciao

martedì 9 giugno 2009

My little jack

San Piero a Grado, Pisa
VINICIO e VINO VERITAS


Hey little jack
I wanna be your girlfriend
Sweet little jack
I wanna be your girlfriend
Do you love me babe?
What do you say?
Do you love me babe?
What can I say?
Because I wanna be your girlfriend
...ah ah ah...

domenica 7 giugno 2009

"ovunquè andrò canterò forza Cosenza"

"Questo volume analizza per la prima volta la concezione bruniana dell'asinità, in una prospettiva che capovolge la tradizionale interpretazione negativa del simbolo. Qui l'asino rivela la sua doppia connotazione: all'asinità negativa (ozio, arroganza, unidirezionalità) si applica il polo speculare dell'asinità positiva (fatica, umiltà, tolleranza). L'asino si ricollega così alla duplice natura dei Sileni di Erasmo: basta andare oltre la rozza immagine esterna dell'asinità per conoscere i tesori gelosamente custoditi al suo interno. E proprio attraverso questo gioco di rovesciamenti è possibile ripercorrere i grandi temi della filosofia di Bruno: la conoscenza, la scienza, la religione, i miti, la civiltà, il linguaggio, la letteratura".

Accidenti quant'è bella questa terra. E difficile dentro. Quasi, quasi assomiglia a queste parole.

Alle parole nuove degli amici che crescono.
A quelle stanche dei vecchi che non sperano.
A quelle esplosive che non si stancano.
A quelle ferme e malate che chissà da quanto tempo non vedono.


Cosenza 050609 - DUFF - questa stanza
Se solo fossi lontano e nelle mie mani dicono c'è il mio domani. E non ha più importanza se di sogni rotti in due ne ho già visti abbastanza. Dentro questa stanza una borsa piena di cose da dire ma nessuna da fare. Ma io so che dalle finestre chiuse non passerà mai la luce e ogni cosa che fu mia resterà e in questa stanza qui vivrà. Continuo a crederci continuo a crederti e non avrà importanza se di sogni rotti in due ne avremo abbastanza. Dentro questa stanza non so cosa c'è li dove sto andando. So soltanto i giorni di ieri quando tu non c'eri non ne voglio più.
"Oh guagliù. Ma u sapiti ca u Cusenza è sagliutu in serie B!"




E se solo le parole la aiutaserro a rinascere.

Ma va..... Angè. Ma che cazzo dici!

martedì 2 giugno 2009

La mia amica Alda

Alda, che proprio oggi è mia amica, è una sorta di alieno perchè vede e sente certe cose che gli altri non vedono e non sentono. La guardano in modo strano, ma lei non ha paura.
Alda, che è un alieno, mi aiuta a sentirmi meno sola perchè mi dice che oggi le somiglio. Mi guida e mi sostiene e mi insegna il rispetto per le cose.
Alda, che è un guerriero, pensa che nonostante tutto valga la pena di crescere nei libri perchè con lentezza ti portano e si fanno portare in giro.
Alda è un asino perchè ha il sapore speciale della possibilità.

"Uno scrittore di viaggi e un professore universitario conducono i loro figli e due asini lungo gli antichi sentieri d'Abruzzo, da Tagliacozzo a Celano. In macchina, sull'autostrada che corre accanto, ci vorrebbe mezz'ora a dir tanto. Arriveranno invece a destinazione dopo una settimana a bassa, bassissima velocità, con soste, deviazioni, incontri imprevisti tra montagne, boschi, paesi, chiese e rovine: un'Italia 'minore' sconosciuta ai più, ma dove si prepara una parte importante del nostro futuro. Asini, bambini e professori condividono un viaggio libero, povero, stravagante: un viaggio dove non è sempre ovvio chi guida e chi segue, chi insegna e chi impara. La seconda parte del libro offre tutte le informazioni indispensabili per muoversi in autonomia con un asino. Per imparare a rallentare il passo e a guardarsi attorno al ritmo imprevedibile del più simpatico e testardo dei quadrupedi, che tanto filo da torcere aveva dato al capolifila degli asinai dilettanti, Robert Louis Stevenson, in viaggio nelle Cévennes con la piccola, aristocratica asina Modestine".

Impariamo dalla BIBLIO BURRO.