giovedì 30 aprile 2009

La rete mediterranea




Vorrei occuparmi di questo. Un incontro di asini.
Asini PARLANTI!
Se avete suggerimenti e siete interessati a partecipare...


P.S. Il corteggiamento è parte del comportamento sessuale. A mio avviso quello dell'asino è al tempo stesso elegante e ribelle. E merita di essere raccontato e spiegato.
Grazie a Jordi Mirò. Il mio Professore della UAB di Barcelona, che in questo periodo della mia vita è il miglior insegnante.
Praticamente tutto. Perchè ha sempre delle buone parole per me.

domenica 26 aprile 2009

nascita-tradizione-nutrimento




Magari quello dell'asino è un linguaggio universale.
...magari, proviamo?

venerdì 24 aprile 2009

Il coraggio di questo mondo

Trascorriamo circa 1/3 o 1/4 della nostra vita, o anche tutta nei casi più gravi che non superano mai l'età scolare, nell'illusione di sapere dove stanno buoni e cattivi. Brevemente parlando, diligenti e meritevoli sono le persone buone, ma chi alle regole non vuole o non può starci, è fuori dai giochi. Sin qui non dico nulla di speciale, se non fosse per il fatto che ci sono dei posti, cattivi, dove non si può andare essenzialmente per due motivi, o perchè sono un carcere oppure in mancanza di sensibilità. Io, invece, in questi posti ci sono stata per davvero.

Meno di un anno fa ricevo da parte del mio amico Marco (...e ovviamente da Francesco), veterinario dell'Isola di Gorgona (che tra le altre cose deve il suo nome a quello di un mostro), l'invito a partecipare ad un corso di formazione per i detenuti del luogo. I miei vestiti erano quelli dell'insegnante, anche se come al solito non so mai cosa mettere, se come al solito divento alunna.

Il motore di questa esperienza è stato di nuovo lui. Grazie alle finalità rieducative dell'isola sono ospitate diverse specie animali, che unite alle attività agricole hanno permesso a me, una ragazza qualunque che sa stare solo con gli asini, di capire la forza, il messaggio, il ruolo incredibile che questa piccola e difficile realtà immersa nel mare, emena!

Mi piacerebbe partire con questo fardello per capire meglio come continuerà a riempirsi. So che i progetti dell'isola stanno crescendo, come al solito nel senso della partecipazione. E la comprensione del rapporto uomo-animale che tanto mi affligge, trova parte delle sue radici.
Con il mio professore de la UAB, che è una persona squisita, l'altro giorno abbiamo discusso sui limiti etici che dovrebbero porsi persone come noi che manipolano la riproduzione. Spero solo di avere il coraggio di capire e non seguire l'onnipotenza dell'Homo sapiens.
Oggi, 23 aprile, è la sua festa: san Jordi. Vado a festeggiare.

Forse in mezzo al mare, mi sentirò meno sola.

La leyenda de san Jordi

A proposito di cattivi, vi racconto la leggenda di San Jordi, patrono della Catalunya.

C'era una volta un drago molto malvagio. Questo si era impadronito di una principessa, e l'impavido San Jordi per liberarla lo uccise. Il mito racconta che dal sangue del drago nacque una rosa rossa, che il cavaliere regalò alla fanciulla in segno d'amore.
Qursto è anche il giorno in cui si celebra la giornata mondiale del libro, nata dalla coincidenza della morte di Shakespeare e Cervantes. Inutile dire che anche questa festa è diventata un evento commerciale, ma la tradizione vuole che gli uomini regalino una rosa alla propria donna in cambio di un libro.



Ma ora che il drago è morto, quale sarà il nome stampato per lui?
Cosa dovrebbe fare (il drago)? Fly away?

domenica 19 aprile 2009

yo...

14° FIRA PER LA TERRA
Allora beccatevi questo.
Visto che non so fare altro!























...y la terra





sabato 18 aprile 2009

(I) like Mammoth

La scrittura è la cosa più bella che ho. Perchè incredibilmente rimane, e ancor prima stupisce.

In tutta la Spagna esistono all'incirca 300 esemplari di asino catalano. 300, il triplo dei giorni che trascorrerò con lui, che moltiplicato per la voglia che ho, magari li vedrò tutti, o quanto basta per conoscerlo.
L'origine è quella nubiana, ma il passo che lo vede e lo vuole in Europa è stretto! La sua storia è inevitabilmente legata a quella dell'uomo, al suo lavoro in campi e miniere, all'impiego della sua resistenza durante la prima guerra e alla mungitura del latte vitale per bambini poveri ed intolleranti.
Durante il primo ventennio del 1800 sbarcò in America; una sorta di dono per contribuire allo sviluppo AgRiCoLo di questa specie nel nuovo territorio. Il nome American Mammoth Jack deriva simpaticamente dall'effetto che destò negli spettatori al suo approdo quando scese dall'imponente nave. Ma che sorta di animale è questo? Like Mammoth. Come ne 'La leggenda del pianista sull'oceano', che in ogni modo continua ancora a suonare.

E non riesco mai a stare con i piedi per terra,
perchè in fondo sono in mezzo al mare.

'E guardo il mondo da un'oblò',
perchè cercando di vedere dentro le cose
credo di dare il mio amore.

Ma sono io la frana dei sentimenti.

p.s. Floc e Ura. I MIEI compagni di viaggio.

Carpe diem, like home

martedì 14 aprile 2009

debussy


niente ferite, solo armonia.

domenica 12 aprile 2009

Mi casa de Les Planes

Di solito i giorni come questo mi trovo a casa. In Calabria, a Cosenza. Ma oggi non è molto diverso da li. Questo piccolo agglomerato di case strane e multiformi ha odori simili e facce solcate della gente del sud. Mi hanno detto che è il paese degli artisti. Non ci vuole tanto a spiegarsi perchè l'ispirazione si trova tra queste foreste. Di fronte a questa valle c'è Montserrat, montagna e monastero, a sud la città (Barcelona), a nord l'universitat autonoma de barcelona (Bellaterra), dove andrò a trovare i miei asinelli. Qui è il centro della rosa dei venti.

Le piante di Almendra


La rinascita di Igone


La generosità di Ramon
Los mios guerreros de l'amor.
La battaglia che ho sempre combattuto, e FINO AD ORA mai vinto.

p.s. my bathroom


and my kitchen!!!

giovedì 9 aprile 2009

Il giorno degli angeli


Barcelona, 8 aprile 2009
Non per me il simbolo della spagna è il toro. Quello della catalunya per me es el burro.
Ieri sera diluviava. Arrivo bagnato, arrivo frastornato. Macchina di Elisa, aereo, bus,metro, tutte le coincidenze sono andate. La mia schiena è rotta, ma sono senza fiato appena poggio il piede sulla rambla. L'albergo è davvero tipico, nascosto e sfigato; c'è una scritta Wi-Fi, magari dopo vi scrivo.

So che dormirò qui le prime due notti. Poi, il vuoto. Il mio primo angelo custode è Jennifer, una dolce studentessa catalana che manco conosco, ma amica della fedele Valentina. Mi offre le sue mani e la sua ospitalità con enorme e sorprendente naturalezza. Io non ero così neanche da bambina. Domani forse andrò da lei a dormire, a Granollers.



Il porto vecchio è una città nella città. Una serie di vicoli separati da ritagli di mare con abbondanti sprazzi di modernità. Dico ad Elisa per messaggio che qui i gabbiani sono giganti e lei risponde che come san Francesco gli parlerò d'amore. Ma quella da amare è lei. Un giorno parlandomi de "L'idiota" di Dostoevshij che stava leggendo, mi disse di alcune pagine belle dedicate all'asino. E prima di partire mi ha regalato quelle parole come dedica assieme al suo libro preferito ("Il Maestro e Margherita"), che non vedo l'ora di leggere. "Da quell'epoca mi piacciono molto gli asini, e provo addirittura simpatia per loro. Comincia allora ad informarmi sul loro conto, giacchè prima quasi non mi accorgevo della loro esistenza, e così mi sono convinto che è un animale estremamente utile, forte, gran lavoratore, paziente, economico, tollerante. E fu merito di quell'asino che a un tratto tutta la Svizzera cominciò a piacermi, tanto che la tristezza che mi opprimeva scomparve di colpo".




Con Giovanni ci diamo appuntamento al MACBA (museo di arte contemporanea di barcelona), una sorta di pugno bianco immerso in palazzi antichi. Ci sono tre mostre, ma non entro dentro perchè gli artisti sono fuori. Decine e decine di skaters di ogni età e provenienza. Piroette governate da scarpe deformate e tavole logorate dalle cadute e dai corpi di plastica. Giovanni conosce bene la città, ci vive da tre anni. E' il mio punto di riferimento, senza di lui sarei persa. Dice che capisce bene cosa significa arrivare da soli in una grande città e non capire praticamente nulla della loro lingua. Mi offre pranzo spagnolo e mi porta con se al ritrovo con i suoi amici fumettisti. Un concentrato di talenti e tavole curatissime e libri fantascentifici mi scorrono davanti. Giovanni è un altro angelo. Mi ha dato tutte le dritte più precise e che cercavo e mi ha trovato una stanza dove stare almeno fino a maggio. Quando stamattina mi ha telefonato, ero rimasta affascinata dal nome di un ristorante tipico, "mi burrito y yo". Il mio asinello ed io. Grazie Sign, senza la sua lezione di spagnolo sarebbe stato tutto più difficile.

Tutto questo è musica per me. E oggi c'è il sole.

martedì 7 aprile 2009

asini E rugby

Esistono posti dove vorresti sempre stare. Dove sei sempre a casa. Dove un abbraccio viene da te.
Circa sei anni fa non sapevo nemmeno che esistessero queste parole.
Avevo appena iniziato la tesi, quando scopro che c'è un animale incredibile che si chiama asino.
Sono asini panteschi e ragusani. La prima razza praticamente estinta. La leggenda vuole che l'ultimo stallone rimasto, tale Arlecchino, sia affogato in mare durante una trasferta riproduttiva. La seconda invece più rappresentata e per questo usata per ricevere i preziosi embrioni. Non so quanto questo possa contare, ma grazie a questo ho fatto la conoscenza più sconvolgente di ogni altra.
Cammino praticamente sempre da sola, e da sola sono entrata nel loro recinto. Non sapevo cosa sarebbe potuto succedermi, perchè mi hanno cercata?. Camminavo sempre da sola e quel giorno, lo zaino che è sempre conme, è rimasto con la cerniera aperta. Ma come ho potuto lasciare aperte e incustodite le cose più preziose che ho?. Quelle del mio zaino? Così facendo non mi sono accorta che l'asina migliore stava prendendo dal mio zaino il mio cappello del six nation di rugby, lo sport che non abbandono mai.
Questo è il legame indissolubile che ci ha fatto incontrare. Ecco perchè oggi vado in Spagna dagli asini catalani. Perchè il mio viaggio con lo zaino e il cappello possa continuare.
Asini e rugby possono stare insieme come nel "film"!

giovedì 2 aprile 2009

sono westernata

oggi sono triste. oggi sono triste ma non dovrei esserlo per tutto quello che mi ruota intorno. e pensando a questo mi è anche caduta la tazzina del caffè e si è rotta in mille pezzi. meno male che era vuota. ma mi è caduta come il suo gustoso nutrimento. forse sono triste per me, perchè ho le orecchie basse. oppure perchè i miei sentimenti si muovono insieme a quelli di altri canali. mentre scrivo questo mondo, che è anche il mio, sta lottando contro un potere schiacciante. oscurantismo di oggi equivale ad arrotolarsi come porcellini di terra, tutti uguali. francia grecia inghilterra alzano la testa mentre quell'ominide molto basso e dalla chioma colorata innervosisce la regina con i suoi schiamazzi.

oggi sono triste e ho le orecchie basse e non riesco a volare. forse DOMANI andrà meglio...forse per me.