venerdì 28 agosto 2009

I due mari

(a mia madre)

Plof. Tirare sassi al mare non ha età. La parabola perfetta, il rumore alla fine una realizzazione. Tutti sanno farlo, persino io. Delle volte sono scomodi, i sassi, altre non ci fai caso. Anche qui a San Lucido i lanci vengono bene. D'altronde è un paese costrutito su di una frana, ne ha preso le forme. Comunque ha qualcosa di dolce, comunque regge, comunque lo ha sempre fatto.



Per arrivare a Roccella Jonica da qui bisogna tagliare in due la regione. Ti ci porta una strada selvaggia e sterminata. La Salerno-Reggio Calabria prima, la Jonio-Tirreno poi. Si attraversano pianure, colline, montagne impensabili. In Calabria c'è davvero di tutto. La Calabria come la Catalunya: in faccia il mare, alle spalle le montagne. Quelle perforate da scheletri di gallerie senza fine, alle quali si uniscono deviazioni decennali di mani sporche che non conoscono il sapore della civiltà, pezzi di terra bruciata da chi non ha voglia. Anche questo sono le montagne.




Il campeggio è una filosofia. Ormai siamo filosofi delle tende. Di anno in anno ci perfezioniamo, nonostante i picchetti riesci a piantarli anche se storti e il materassino lo trovi anche al buio. E poi io sono un asino, voglio andare piano. Cazzo.
Miranda mi parla del problema di essere attori, quotidiani, della strada. Per questo mi piacciono le sue parole. Mi dice che sono più di vent'anni che viene qui d'estate perchè si sta bene. Io sono d'accordo con lei, il mare è bellissimo. Mi dice che quando aveva diciotto anni, la mia età, era mille volte più trasparente. Dunque, facendo un rapido calcolo, tra vent'anni sarà nerastro per l'arsenico e il petrolio. E allora diremo: "com'è bello il mare questo pomeriggio, l'acqua pulita, questo grigiastro un incanto, non puzza nemmeno più di tanto. Poi ci sono le bandiere, loro sono una sicurezza, che importa se a marzo erano nere e ad agosto sono diventate blu, il bagno oggi si può fare".
Giovanni non è del sud, ma fotografa il "Roccella Jazz Festival" da dodici anni. Anche le sue parole sono belle, soprattutto non hanno nemmeno un filo di rassegnazione. "Se non ti ci fanno nemmeno arrivare in Calabria, se per fare Brindisi-Roccella Jonica in treno ci metti più di quindici ore, come potrà mai svilupparsi questa terra?". In un periodo in cui l'arretratezza diventa una convenienza politica, la sua critica ha un senso importante.
Secondo lui Roccella Jonica è un'isola felice. Negli anni, grazie al festival, ha visto il fermento aumentare, crescere il movimento di giovani che seguono la musica e che prendono uno strumento in mano. Forse davvero è una questione di contaminazioni.



30 anni sono difficili. Sono un'età come un'altra, ma si consolida il mal di pancia. Io ho la gastrite cronica, ma non ce la faccio a smettere di parlare, anche se non mi conviene, anche se per gli amici continuo a sbagliare. Sono la più scema perchè cerco di prendere posizioni, perchè non trovo mai una sistemazione.
La cosa migliore me la dice mamma. Guardare la mia strada, che ce n'è tanta, che è la mia strada. E non importa quanti cotton fioc butto via, se poi ci sento meglio, se poi l'opera d'arte viene fuori comunque.
San Lucido. Questo è il suo profilo al tramonto. Si riparte da qui. La linea è la stessa, anche se perpendicolare. E speriamo non sia un taglio, ma piuttosto una carezza. Tanto posso alzare la testa ogni volta che voglio. E sicuro le stelle non sono sassi.

domenica 9 agosto 2009

(the) madness






Il pollo al curry l'ho fatto io.
La casa è quella del Sign.
Tutto il resto è pura invenzione...
...niente male per una domenica, eh?

"madness is all in the mind"
ih ih ih

venerdì 7 agosto 2009

strange days




I gatti, dopo gli asini, sono i miei animali preferiti. L'origine è la stessa, l'Africa. Forse per questo si somigliano. Hanno sempre fatto parte della mia vita, in casa, mamma, li ha sempre tenuti. In questi giorni pisani devo prendermi cura di Gigi, Yoko e Zuppetta, e lo farò ancora per un pò. Non sono miei, ma adesso vivono dove vivo io e sono belli come il sole. Non mi piace l'appartenenza etichettata sugli animali. Ma quella senza etichetta si. In realtà sono loro che si prendono cura di me, che mi dicono quando sbaglio, che mi insegnano il bene della compagnia.
Gigi è il gatto più buono che abbia mai conosciuto. In questo momento, mentre scrivo, è sdraiato sul tavolo accanto alle mie mani. E' enorme, come i suoi occhi azzurri, che quasi non c'entra, che quasi non può essere più grande di così. Ha fatto una faccia strana quando ho sollevato il monitor del computer. Chissà cosa ha pensato, a volte sembra tonto, forse solo perchè si interroga.
Yoko è la vera reginetta della casa. E' lei che richiama gli altri quando ha voglia di mangiare, come se volesse farlo sempre in compagnia. E' la sorella di Gigi. Ricordo quando dormivano insieme da piccoli. Talmente tanto avvolti che sembravano uno solo. Ma adesso che è una signora, a quanta eleganza può spingersi ogni suo movimento, ogni suo sguardo, ogni suo stendersi sul pavimento fresco. Non si può raggiungere tale beltà.
Zuppetta è la più piccola e la più introversa. Il piano di sopra della casa è il suo posto. Si nasconde spesso, mi fa spaventare ogni volta che non la trovo. Secondo me non le piace tanto questa dimora, preferirebbe un grande giardino, come sarebbe giusto che sia. O forse sono io che non le sto molto simpatica. Però la notte dorme sempre con me. In un angolino ai piedi del letto, così mi fa capire che in realtà è mia amica.

Sign è un grande amico. Mi ha accolto con un regalo, questo portachiavi a forma di asino, e basta premere un tasto che canta ed emette luce dalle narici. So che quando l'ha visto ha pensato a me, perchè forse mi avrebbe aiutato a trovare la strada.
Sto prendendo lo Zitromax per la bronchite. Ma non esiste un antibiotico per il mio cervello che a trent'anni ancora non va.
Magari domani sarà più chiaro il cammino.

martedì 4 agosto 2009

adios Barcelona






che faccio?
no che non la saluto dai...

sabato 1 agosto 2009

Gracias

trentuno luglio duemilanove
Ultimo giorno di lavoro alla UAB, primo giorno di una grande famiglia.

Oggi c'è il vento. Come in tutti i giorni come questo.